mercoledì 8 ottobre 2008

Chiedi agli Allenatori, Tecnici ed Arbitri


In questo spazio potrete formulare domande tecniche ai diretti interessati, sulle regole del rugby, modalità di allenamento, tecniche e quant'altro.........!!!

15 commenti:

  1. Inizio io.....ahem....perchè la palla è ovale?

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  2. Per la domanda sulla palla ovale rimango ancora in attesa della risposta (Ue' ma la sapete?)....
    Intanto oltre che a domande ai tecnici, allenatori ed albitri che ne dite se qualche gentile medico del gruppo genitori (ad esempio c'è ne sarebbe uno molto disponibile sui campi da gioco e sempre dotato di magiche pasticche portafortuna) dia qualche parere medico su contusioni, crampi, slogature ed affini???
    Ciao

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  3. Per quanto riguarda la palla ovale c'è in giro un po di notizie contrastanti ma che ne dite di questa?:
    La forma ovale del pallone sarebbe spontaneamente derivate dalla forma, piuttosto instabile, delle vesciche suine, in base alla grandezza delle quali, inoltre, variavano le dimensioni dello strumento di gioco. Non era facile, poi, effettuare il gonfiaggio: un lavoraccio che molti rifiutavano. Per riempire d'aria la vescica, che emanava comprensibilmente un odore tutt'altro che gradevole, non c'era altro modo che soffiare forte a bocca attraverso un cannello di terracotta, inserito nel collo della membrana, poi cucito. Non si sa, di preciso quando si abbandonò deliberatamente la volontà di dare alla palla una forma sferica (al di là del fatto che poi la mantenesse) per fabbricarne ovali. C'è una notizia, però, fornita dallo scrittore Thomas Hughes nel suo libro "I giorni di scuola di Tom Brown", ambientato a Rugby, dove studiò: si parla di una "nuova palla che giace là da sola, nel mezzo, puntando verso la porta della scuola", il che farebbe presupporre che la palla fosse ovale già dal 1835, cioè ai primordi del gioco. William Webb Ellis, quindi, corse infrangendo le regole del football tenendo in mano un ovale realizzato da un ancor giovane William Gilbert, che aveva pochi anni più di lui ma che già si può immaginare attivo in bottega.

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  4. Lo sapevate che......
    Le origini “leggendarie” dello sport del rugby risalgono al 1823 quando un ragazzo di nome William Webb Ellis, studente del college inglese della cittadina di rugby, durante una partita di calcio, non riuscendo a calciare il pallone, lo raccolse istintivamente con le mani e corse con esso, dando così vita ad una delle regole del gioco del rugby.

    Da allora il nuovo sport, che prese il nome di “rugby”, dall’omonima cittadina inglese non lontana da Londra, trovò diffusione soprattutto nei centri universitari inglesi in cui furono gettate le prime basi delle regole del gioco, e dal 1871, con la nascita della “Rugby Football Union”, assunse sempre più le caratteristiche attuali.

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  5. Oppure che.......
    La prima partita di rugby disputata sul suolo italiano risale al 1910 quando il Racing Club Parigi e il Servette di Ginevra si scontrano sul campo di Torino.
    E’ del 1911 invece la prima partita giocata da una squadra italiana “U.S. Milanese” contro i francesi del Voiron. La passione per il rugby, ampiamente diffusa in Francia, in Gran Bretagna e nell’emisfero Sud del mondo, pare sia stata portata in Italia dalla comunità britannica di stanza a Genova, che già ha dato i natali, nel 1893, al Genoa Cricket & Football Club.

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  6. E anche che....
    Nel 1987 l’International Rugby Board, la federazione internazionale, vara la prima Coppa del Mondo, affidandone l’organizzazione alla Nuova Zelanda. L’Italia, allenata da Marco Bollesan, storico capitano degli Anni ’70, perde all’esordio proprio contro gli All Blacks. Un secondo stop con l’Argentina, poi il successo con le Fiji

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  7. L'ultima chicca della giornata e di questa sono molto contento....

    È nato il rugby in carrozzina!
    Poco più di un mese fa, a Bolzano, un gruppo di giocatori appassionati di rugby ha pensato di dare vita alla FIRR ovvero alla Federazione Italiana Rugby Ruote.
    La prima presentazione ufficiale della FIRR è avvenuta sabato 25 ottobre 2008 per la cerimonia del calcio d'inizio della partita di "Super 10" tra il Casinò di Venezia e il Cammi Calvisano, dove il presidente della federazione Stefano Minozzi e il plurimedagliato olimpico Oscar Pistorius, hanno dato vita ad una piccola cerimonia per il battesimo della federazione stessa.
    La neocostituita FIRR intende favorire e diffondere il gioco del rugby anche per le persone disabili. Questo sport purtroppo non è ancora diffuso nella nostra nazione, nonostante sia un gioco che raccoglie molte simpatie a livello nazionale, ed è per questo che la federazione si sta muovendo per la creazione di squadre a livello nazionale, per organizzare dei tornei ed in futuro anche un campionato.
    Il rugby nacque nel 1977 negli Stati Uniti d'America e venne creato appositamente per i disabili che a causa delle loro difficoltà motorie non riuscivano a giocare a basket, non riuscendo ad esempio a lanciare il pallone a canestro. Nel rugby ruote la palla va portata in grembo e non è sempre necessario doverla passare al compagno.
    Lo scopo del gioco, come nel rugby tradizionale, è quello di portare la palla al di là della linea di meta. Si gioca con squadre composte da quattro giocatori e le carrozzine risultano rinforzate in quanto ci si può "placare" tra avversari.

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  8. Vista le mie lacune sul regolamento di questo sport e per rinfrescare i bit di qualche lettore....beccatevi il regolamento...Da www.rugbylife.com :

    DIMENSIONI DEL CAMPO
    minimo: 66 X 119 metri (di cui 100 senza contare le aree di meta)
    massimo: 69 X 144 metri
    Al centro del campo si trova la linea di metà campo, a dieci metri da questa, da entrambi i lati si trova la linea tratteggiata dei dieci metri; a ventidue metri dalla linea di meta si trova la linea dei ventidue metri. a 5 metri dalla linea del fallo laterale ai lati del campo si trova la linea dei cinque metri, così come in prossimità dell'area di meta.

    DIMENSIONI DELLA PORTA
    I pali della porta, piazzati al centro della linea di meta, sono 2 montanti rotondi di oltre 4 metri di altezza, da considerarsi prolungantisi all'infinito; essi distano tra loro 5,64 metri e sono uniti da una barra orizzontale il cui filo superiore è a 3 metri dal terreno.

    La PALLA deve avere forma ovale e le seguenti dimensioni ottimali:
    Lunghezza: 28 centimetri
    Circonferenza (lunghezza): 74 centimetri
    Circonferenza (larghezza): 59 centimetri
    Peso: 410 grammi

    La DURATA di un match è di 80', diviso in due tempi uguali da 40', e si considera il tempo effettivo senza recupero (salvo eccezioni particolari). Originariamente, l'intervallo era decretato a pura scelta dell'arbitro; attualmente, l'arbitro concede 10 minuti di riposo.

    Ogni squadra può schierare fino a 15 giocatori più 7 riserve: non ci sono numeri fissi e va rispettata la numerazione 1-22, in particolare 1-8 per il pacchetto di mischia, 9-10 per i mediani, 11-14 per i tre quarti, 15 l'estremo.

    In campo vi devono essere un arbitro e due giudici di linea, in caso di partite di un certo rilievo può essere presente anche il "TMO" (Television Match Official) che ha il compito, esclusivamente su richiesta dell'arbitro, di verificare solo se un'azione in area di meta ha portato o meno ad una segnatura valida (l'arbitro può anche annullare).

    Il PASSAGGIO può avvenire con le mani (solo all'indietro o di lato), oppure con i piedi (anche in avanti, in gergo "calcetto" ("grabber") se rasoterra o "up-and-under" se a campanile). Se in avanti il passaggio coi piedi può essere raccolto solo dal calciatore o da compagni partiti dietro di questi al momento o dopo il calcio stesso.

    Il PLACCAGGIO è concesso solamente sul giocatore che ha la palla ed è concesso dal busto ai piedi, altrimenti è fallo.
    Se il placcatore tende a "ribaltare" il placcato sollevandolo completamente da terra, deve accompagnarlo nella caduta onde evitare gravi infortuni.
    I giocatori che non hanno il possesso della palla non devono subire ostruzioni di alcun tipo.

    Quando un giocatore è placcato e ha almeno un ginocchio a contatto col terreno o è seduto o è sopra un altro giocatore a contatto col terreno deve necessariamente, a scelta:
    Passare la palla
    Lasciare la palla
    Spostarsi dalla palla
    Segnare una meta (Nel caso il placcaggio sia avvenuto in prossimità della linea di meta)

    Se la squadra che subisce un fallo mantiene il possesso del pallone e riesce comunque a rimanere in una situazione di gioco positiva, è concesso dall'arbitro il "vantaggio", ovvero il fallo non viene fischiato e la formazione può proseguire l'azione; qualora, nel prosieguo di questa azione, detta squadra non riuscisse a conseguire un vantaggio vero e proprio, l'arbitro tornerebbe sul punto della prima infrazione prendendo una decisione (calcio di punizione, mischia) sempre in favore della squadra che ha subito il fallo.

    MISCHIA
    Quando viene commessa un'infrazione di minore importanza (ad esempio un "in avanti"), nello stesso punto viene giocata la "MISCHIA".
    La mischia viene composta da elementi di entrambe le squadre: minimo 5 giocatori per formazione, di cui 3 in prima linea (solitamente i piloni e il tallonatore), contrapposti in 2 gruppi.
    I due "pacchetti di mischia" devono essere divisi da una linea parallela a quella di meta.
    La testa e le spalle dei giocatori in mischia devono essere al di sopra della linea dei fianchi.
    Il giocatore in prima linea (a contatto con gli avversari) non deve avere la testa vicina a quella di un suo compagno di squadra (le due parti si incastrano).
    La palla viene posta nella mischia dal mediano di mischia della squadra che non ha commesso il fallo (ingaggio), il quale deve lanciarla con entrambe le mani, in un unico movimento al centro del corridoio formato dalle prime linee.
    Quando la palla tocca terra, ogni giocatore di prima linea può attirarla solo con i piedi dalla sua parte e solo se prima è stata toccata dal tallonatore di una delle due squadre. Il tallonatore, infatti, come suggerisce la parola, ha il compito nella mischia di portare la palla coi talloni dei piedi verso la sua squadra.
    Nel 2007 l'IRB ha definito nuove regole per la mischia, in particolare il mediano introduce l'ovale dopo i comandi "crouch, touch, pause... engage!" dell'arbitro.

    TOUCH
    La rimessa laterale (Touch) si effettua con i pacchetti di mischia delle due squadre schierati (tutti o in parte) in fila fianco a fianco, separati dalla linea immaginaria dell'uscita della palla. I primi uomini della fila devono essere ad una distanza minima di 5 metri dalla linea di fallo laterale. I restanti giocatori devono tenersi lungo le parallele immaginarie tirate a minimo 10 metri dallo schieramento di touche.

    La touche si effettua dal punto in cui la palla è uscita dal campo, tranne nel caso in cui la palla sia uscita dopo essere stata calciata, da un punto del campo oltre la propria linea dei 22 metri, "direttamente fuori", cioè senza avere toccato terra nel campo di gioco prima di uscire. In questo caso la touche sarà eseguita all'altezza del punto dal quale è stato calciato il pallone.

    È possibile effettuare anche la "touche veloce" ossia giocare la rimessa senza aspettare lo schieramento degli avversari. Ciò è possibile se la palla non ha toccato elementi estranei al gioco (spettatori, cartelloni pubblicitari). La palla deve essere lanciata parallela alle linee trasversali (né avanti né indietro) alla distanza minima di cinque metri, anche eventualmente a favore di sé stessi.
    .

    Le INFRAZIONI più gravi, come l'antigioco ed il fuorigioco, sono punite con un calcio di punizione.

    I falli di ANTIGIOCO sono tutte le infrazioni che tendono ad "uccidere" il gioco e quelle che mettono in pericolo l'incolumità dell'avversario, sono punite col cartellino giallo (espulsione per 10') o rosso (espulsione definitiva).

    Il "FUORIGIOCO" viene fischiato quando un giocatore, trovandosi al di là della parallela immaginaria alla linea di meta passante per il pallone, partecipa in qualsiasi modo all'azione.

    La "PUNIZIONE" può essere calciata da qualsiasi giocatore della squadra che ha subito il fallo, che ha comunque possibilità di scegliere la mischia o di far partire un'azione. Chi calcia la palla lo può fare in qualsiasi direzione e giocare la palla di nuovo.
    È possibile calciare direttamente in touche: in questo caso la rimessa sarà eseguita, dalla squadra che ha calciato la punizione, sempre dal punto in cui il pallone è uscito, indipendente dal punto in cui è stata calciata la punizione.
    È possibile, previa comunicazione all'arbitro, tentare il calcio di punizione direttamente tra i pali verticali e sopra la sbarra parallela al terreno che costituiscono la porta avversaria.
    I compagni di squadra devono rimanere dietro la palla fino a quando questa non viene calciata.
    Gli avversari devono tenersi lungo la parallela immaginaria tirata a minimo 10 metri da dove viene battuta la punizione.

    IL CALCOLO DEL PUNTEGGIO

    La META (5 punti) è valida solamente se la palla viene schiacciata a terra nell'area di meta della squadra avversaria. Se la palla viene schiacciata nella propria area di meta la si definisce annullata.
    La META TECNICA (Penality Try) (5 punti) viene assegnata, su decisione dell'arbitro, se la squadra che è in difesa commette un fallo, senza il quale evidentemente una meta sarebbe stata segnata.

    Dopo la meta, perpendicolarmente al punto nel quale la palla ha toccato il terreno, si calcia la TRASFORMAZIONE (2 punti), che deve passare in mezzo ai pali e sopra alla sbarra orizzontale della porta.

    Il CALCIO DI PUNIZIONE (o semplicemente punizione o penality), simile alla trasformazione calciata dopo la meta, ha un valore di 3 punti.
    Quando si calcia in mezzo ai pali o si tenta la trasformazione, la palla va posizionata sulla ciambella.

    Il DROP o calcio di rimbalzo è un particolare calcio in cui un giocatore, da qualsiasi posizione del campo, calcia il pallone, dopo averlo fatto rimbalzare, in mezzo ai pali e sopra alla sbarra orizzontale della porta della squadra avversaria. Vale 3 punti (come la punizione). Se il drop viene effettuato come calcio di inizio, di ripresa del gioco dopo una segnatura oppure dopo un mark, anche se la palla passa tra i pali e sopra la sbarra della porta non viene attribuito alcun punto alla squadra che ha effettuato il calcio.

    Il MARK consiste nel raccogliere al volo nei propri 22 metri la palla calciata dall'avversario. Dà diritto ad un calcio libero con gli avversari a 10 metri da effettuare sul punto. Deve essere chiamato urlando mark! prima della presa ed effettuato sul punto dal giocatore che lo ha chiamato. In origine si poteva chiamare il mark in qualunque zona del campo e, sino al 1977 si poteva calciare verso la porta per ottenere punti.

    I VARI TIPI DI RUGBY
    Il termine rugby è un termine generale che si riferis le forme hanno una versione di rugby a 7. Le varie forme di gioco sono molto diffuse in: Regno Unito, Irlanda, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e isole del Pacifico come Figi, Samoa, Tonga.
    Inoltre il Rugby a 15 è popolare in Italia, Romania, Giappone e Argentina mentre il Rugby a 13 è lo sport nazionale in Papua Nuova Guinea ed è popolare in Russia e Marocco (dove comunque è sviluppata anche la versione a 15).
    Nel Rugby a 7 stanno emergendo nuove formazioni, come il Portogallo e il Kenia. Ovviamente le varianti di gioco sono praticate in numerose altre nazioni ma gli atleti a livello agonistico sono ancora pochi.

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  9. Leggevo nel testo del regolamento che esistono delle varianti del rugby ad esempio a 7......praticate in molti paesi....in cosa differiscono..oltre ad esserci meno giocatori...quali ruoli sono stati ridotti?

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  10. mmmhhh...
    Per soddisfare la curiosità di Giorgio (e anche di qualcun altro) vi posto di seguito le caratteristiche del rugby a sette tratte da www.rugbylist.it.
    Buona lettura!

    Introduzione al rugby a sette giocatori.

    Narra la leggenda che il rugby a sette si giocasse il venerdì (giorno di astinenza dalle carni) dividendo in due una squadra di macellai. Sette contro sette, e uno che faceva l'arbitro. Di certo si sa che nasce in Scozia nel 1883.

    Il Rugby a VII è un gioco che si adatta in modo particolare al nostro tempo, è molto spettacolare, ed attira ad alto livello le grandi nazioni del rugby mondiali in Tornei che diventano degli straordinari avvenimenti sportivi.

    Esigente fisicamente, tatticamente e tecnicamente è praticato dai migliori giocatori del nostro sport, cosa che porta inevitabilmente l’attenzione dei media e degli sponsor.

    In più di un secolo di storia, il rugby seven ha acquisito sempre maggiore importanza.

    Dal 1976 a Hong Kong si gioca un torneo di rugby 7, dove partecipano anche numerose nazionali, che ha notevolmente innalzato l'interesse dei media per questo sport coinvolgendo Australia e Nuova Zelanda, e soprattutto le Isole Figi che in questo gioco sono una potenza mondiale.
    Dal 1993 anche per il rugby 7 è organizzata ogni 4 anni la coppa del mondo.

    È interessante anche costatare la partecipazione di Nazioni meno importanti sul piano internazionale del rugby a XV, che trovano la loro dimensione nel Rugby a VII risultando altamente competitive.

    Il rugby a VII ha un elevato ruolo promozionale, grazie ai grandi tornei e alla Coppa del Mondo, e sembra in un prossimo futuro alle Olimpiadi.

    Caratteristiche del rugby seven.

    Il rugby a 7 è molto semplice da apprendere perchè si praticano le stesse regole. Solo alcune regole (ovviamente 7) sono specifiche del rugby a 7.

    Una squadra è composta da 7 giocatori (3 avanti, 1 mediano e 3 tre-quarti), si può procedere a un massimo di tre sostituzioni.
    La durata di un incontro, compresa la finale, non dovrà mai superare i quattordici minuti, divisi in due tempi da sette. Le squadre dovranno cambiare di campo alla fine del primo tempo e l’intervallo non dovrà oltrepassare il minuto.
    In caso di parità, la squadra che nei tempi supplementari segna per prima è dichiarata vincitrice e l’incontro terminato.
    La squadra che ha segnato deve tentare la trasformazione di drop. Questo tentativo sarà effettuato su una linea parallela alla linea di touche, passante per il punto dove è stata segnata la meta.
    La mischia è composta unicamente da due prime linee formate da 3 giocatori per ogni squadra. Nelle mischie la testa di un giocatore non deve mai essere a contatto con quella di un giocatore della stessa squadra.
    Le touche si giocano fra 4 giocatori (2 per ogni squadra).
    La squadra che segna rimetterà il pallone in gioco con un calcio di drop dal centro del terreno di gioco.

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  11. Grazie della delucidazione...ora resta solo da organizzare qualche garetta dimostrativa....scherzo!!!

    Ti volevo pregare di inviarmi qualcuno dei file video tecnici di cui mi hai accennato..poichè forse ho trovato il modo di renderli fruibili in un post del blog che eventualmente dedicheremo a tali filmati...cosa ne pensi?
    Eventualmente puoi darmeli venerdi all'allenamento....
    Bye

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  12. Dubbi tecnici...quali scarpe (tacchetti gomma o metallo, dimensioni) per quali terreni di gioco ?

    Caschetto, corpetto, paradenti ed altro, cosa è indicato e per quali ruoli.

    Per me è solo una curiosità per i Ns. atleti, un reminder....

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  13. Ok...
    Cominciamo dalle protezioni:
    nessuna protezione è obbligatoria, ma quelle attualmente in commercio sono consentite dal regolamento purchè abbino i requisiti prescritti nello stesso regolamento di gioco.

    L'unica protezione che consiglio vivamente è il paradenti che puo proteggere da colpi sfortuiti ai denti ed alla lingua; le altre protezioni offrono una protezione abbastanza parziale, ancorchè utile, ai colpi che possono essere ricevuti in partita e non hanno la prerogativa di neutralizzare infortuni.
    Ricordate! l'infortunio può essere scongiurato solo con un'adeguato sviluppo muscolare che sostiene tendini ed ossatura ed un altrettanto adeguato allenamento che metta in funzione questa muscolatura.
    Un altro fattore che può scongiurare il verificarsi di un infortunio è la concentrazione da porre su quello che si sta facendo, sia una partita o un allenamento.

    Per quanto riguarda le scarpe, basta seguire il buon senso.
    Tacchetti di gomma su terreni duri e privi di erba.
    Tacchetti di metallo su terreni erbosi e morbidi.
    Per le dimensioni dei tacchetti di metallo consentiti, si può consultare il regolamento di gioco.

    Spero di essere stato esauriente...

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  14. Molto chiaro Peppe...come sempre.... Parli della concentrazione che un atleta dovrebbe avere sia in ambito gara sia in allenamento.....Ricordo che qualche eone fa praticavo arti marziali (ero magro ed atletico allora!!) e usavamo tecniche di training autogeno che si sono poi rilevate molto valide....potrebbe essere utile un approccio del genere x migliorare ?

    Inoltre (altro thread....) chiacchierando con un Vs. collega, allenatore della U19, mi spiegava che anche qualche sessione di allenamento sulle tecniche di immobilizzazione, tipiche di alcune specialità sportive (lotta greco romana o lotta libera) potrebbero essere propedeudiche?.
    Spero di non esagerare, cmq il blog dovrebbe servire proprio a lanciare input e a generare confronto......
    Bye

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  15. Quando parlavo di concentrazione, mi riferivo in particolare al grado di attenzione che tutti dovrebbero porre quando sono impegnati in un allenamento o in una partita.
    Comunque in merito alle tecniche che si possono utilizzare per aumentare la capacità di concentrazione, c'è un'ampia scelta.
    Anche io ho praticato per una decina di anni le arti marziali (judo, aikido, ecc...), oltre ad essere specializzato nelle tecniche di massaggio terapeutico cinese (Tuina) e ginnastiche mediche cinesi (Qi Gong).
    Durante il miniritiro e non solo, ho anche cercato di applicare con i ragazzi alcune tecniche di rilassamento, concentrazione e visualizzazione, ma esse non possono essere sperimentate nei tempi ristretti di un allenamento.
    Ci sarà tempo per approfondire questi aspetti specifici, ma ora le priorità sono altre.

    Fatemi sapere cosa ne pensate.

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Si raccomanda un comportamento corretto!!!